28.8.08

musica e tecnologia

Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando profondamente la nostra percezione della realtà, la nostra vita quotidiana. Prodotti dell’industria multimediale e dell’industria elettronica accompagnano l’attività umana nell’ambiente di lavoro e durante il tempo libero.
Al tempo stesso la musica è con noi costantemente, è parte del nostro quotidiano e parte delle esperienze sonore che ci circondano. Non ascoltiamo la musica solo a casa o ai concerti, ma anche in auto, bar, aeroplani, ristoranti e negozi; un cervello medio di un occidentale spende circa il 25% del suo tempo vitale registrando, controllando o decodificando musica.
Il legame inscindibile musica e tecnologia ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo dell’industria fonografica durante tutto il secolo scorso e gli ultimi dieci anni rappresentano il periodo di transizione più importante dall’invenzione del primo dispositivo di registrazione attraverso il cilindro di cera.
E’ indispensabile, ai fini della comprensione del processo attualmente in atto, analizzare la struttura del mercato fonografico e l’evoluzione tecnologica dei formati. L’industria musicale affronta questo momento di trasformazione in un quadro competitivo globale che vede coinvolte grandi corporate dell’industria dell’intrattenimento, dell’industria informatica e dell’industria dell’elettronica di consumo.
L’obiettivo fondamentale per le industrie che operano nel settore è quello di soddisfare la progressiva sofisticazione della domanda sfruttando le opportunità portate dalle nuove tecnologie. Una domanda che si presenta sempre più frammentata, denotata da livelli crescenti di variazione sincronica e diacronica dei bisogni, da fenomeni di articolazione sociale e di tendenza all’individualismo.
I nuovi modelli di distribuzione digitale fanno dell’industria musicale un interessante caso di studio. Il mercato on-line di musica digitale, infatti, sta modificando il senso stesso della vendita della musica, della distribuzione e la natura fisica del prodotto, rappresentando una svolta radicale.
“Convergenza tecnologica” è il concetto chiave del cambiamento nell’economia digitale. Per convergenza tecnologica si intende il processo con cui sistemi di distribuzione di informazione precedentemente distinti appaiono unificati nella prospettiva del consumatore finale. Il processo iniziò con la digitalizzazione: la tecnologia che consente a tutte le informazioni di assumere lo stesso formato. Considerando le tecnologie che facilitano i nuovi modelli di distribuzione digitale - compressione audio dei file, internet a banda larga, le telecomunicazioni e la telefonia mobile – possiamo delineare, in ordine di apparizione, tre categorie di modelli che operano parallelamente:

• modello ibrido di vendita al dettaglio
• modello di download digitale
• modello di streaming on-demand

La rete ha rappresentato un ulteriore sistema di vendita al dettaglio dei prodotti tradizionali dell’industria, il modello di download ha permesso la vendita di prodotti fonografici intangibili sotto forma di file ed il modello di streaming on-demand propone, non la vendita di fonogrammi, ma l’eccesso a servizi a fronte di un canone periodico.
L’industria fonografica sta affrontando un momento di trasformazione radicale, una sorta di ridefinizione che la sta portando ad assumere un ruolo di fornitore di contenuti per la grande industria dell’intrattenimento globale, in quella che viene definita l’era dei contenuti e dell’accesso.
In una prospettiva positiva internet potrebbe rappresentare la “palestra” dove le nuove idee potranno prendere forma e le nuove tecnologie saranno i veri “luoghi” dove l’industria della creatività potrà implementare i propri business.
Il consumatore si trova di fronte ad un passaggio epocale che gli permette di accedere ad un catalogo infinito di canzoni e la tecnologia rappresenta la “chiave” che permette l’accesso alla musica.
Gli appassionati più tradizionalisti manifestano perplessità e un forte pessimismo nei confronti di un cambiamento che modifica radicalmente le loro abitudini e porta ad atteggiamenti di diffidenza nei confronti dell’industria e delle nuove tecnologie. I consumatori che vedono nell’era digitale un’opportunità ulteriore per la libera circolazione delle idee, vivono questo periodo in un entusiasmante susseguirsi di nuove possibilità, il fonogramma è semplicemente un contenitore e la musica è sempre più presente.

Cos’è la musica?

Fin dalle civiltà antiche essa è stata un prolungamento, un sostegno e un’esaltazione dell’azione legata alla magia, alla religione, all’etica, alla terapeutica, alla politica, al piacere, al gioco, al divertimento, una componente insita nell’essere umano e nella natura stessa.

J.J.Rousseau la definiva “l’arte di combinare i suoni in modo piacevole per l’orecchio”.

Abram Moles la descrive come “una combinazione di suoni che deve essere percepita come qualcosa che non sia dovuto al caso”.

Per il linguista Nicolas Ruwert la musica è come un “linguaggio che si significa da se”.

Il filosofo Roger Garaudy scoraggia dal ricercare una definizione universale della musica con un aforisma: “la definizione della fede, proprio come quello delle arti, non è tanto una questione di concetto , quanto di azione”.
Aristotele, riprendendo le idee di Damone di Atene, sostiene che “la musica è, al pari delle altre arti, un’imitazione dell’anima umana”.

Sant’Agostino prende a prestito questa teoria e aggiunge che “la musica è un movimento che ha per fine la propria perfezione in opposizione al gesto che produce un oggetto”.

“ Non esiste alcun concetto a questo mondo che non sia trasmesso dai suoni, il suono impiega tutta la conoscenza, tutto l’universo riposa nel suono” (Vàkya Padìya).

“Tutto ciò che ascoltiamo ci porta felicità o infelicità, la musica non dovrebbe essere eseguita sconsideratamente” (Seu Ma-tshien).

“Per essere istruito in ogni cosa, bisogna studiare con cura la musica nei suoi principi naturali” (Confucio).

“Ogni cambiamento nella musica è carico di conseguenze per la città… non possiamo apportare alcun cambiamento ai modi della musica senza scuotere la stabilità dello Stato” (Platone).

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